Castelsardo - Guida Turistica

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.: CASTELSARDO
 Castelsardo (in sassarese Calteddu Saldu, in sardo: Casteddu Sardu) è un comune di 5.410 abitanti della provincia di Sassari.
 Castelsardo si affaccia con il suo borgo medievale al centro del Golfo dell'Asinara, nel nord della Sardegna, in un susseguirsi di coste rocciose trachitiche con piccole insenature, se si eccettua la spiaggia di Lu Bagnu. Grazie a questa posizione la località, oltre ad essere esposta ai venti, gode di un panorama unico e gradevolissimo su tutte le coste del Golfo, comprese quelle della Corsica.
 Tale posizione, oltre all'esistenza di piccoli approdi naturali, contribuì sicuramente alla scelta del luogo come sede di antichi centri abitati. Senza approfondire le motivazioni e le dislocazioni dei numerosi insediamenti pre-nuragici e nuragici (di cui proprio in questi anni si sta riscrivendo la storia, legandola vieppiù alla storia del Mediterraneo), già i romani vi costruirono le loro abitazioni nelle vicinanze dell'odierno porto turistico: a quei tempi l'approdo era situato su una spiaggia denominata Fritum Janii (porto di Giano) da cui l'odierno nome del porto e della collina sovrastante, Frigiano.
 Detto approdo fungeva da scalo commerciale per la cittadina di Tibula, mai individuata con certezza, ma che probabilmente si componeva di poche unità abitative. Vi erano anche altri approdi, come il portum granaticum (Lu Grannadu) e Cala Augustina o Hostilia (Baia Ostina).
 Con il decomporsi dell'Impero Romano e la presa di potere da parte dei vari Giudici, con l'andare degli anni molte terre vennero donate alla Chiesa e a vari ordini monastici (si deve tener conto che nel periodo fra il Cinquecento e Seicento la Sardegna era una regione ricchissima di terre e bestiame e l'entità di quelle donazioni era notevole).
 A pochi chilometri verrà fondato l'importantissimo monastero benedettino di Tergu, ora in fase di studio archeologico, mentre sul colle di Frigiano vi era già un monastero probabilmente di eremiti antoniani, intorno a cui si aggregò la popolazione locale, per lo più dispersa in focolai rurali. Tale centro di aggregazione perse di importanza, per divenire poi un lazzareto, quando nel 1102 venne fondato il castello della famiglia genovese dei Doria, battezzato Castelgenovese.
 Gli abitanti della zona, si trasferirono progressivamente all'interno della rocca, dotata di un approdo indipendente e di numerose vasche per la raccolta dell'acqua. Quella fu la nascita del paese così come ancora oggi possiamo vederlo noi, nonostante l'urbanizzazione avvenuta dal 1950 ad oggi. Esso fu, con qualche breve parentesi, la sede dei Doria in Sardegna durante le varie lotte per il possesso dell'isola che portarono allo sfinimento di tutte le forze in campo. A cominciare dai Doria, passando per i Giudici di Arborea del casato dei Cappai de Baux ( Eleonora D'Arborea, moglie di Brancaleone Doria, vi abitò per anni), fino agli Aragonesi, che uscirono vincitori dagli ultimi conflitti, ma dopo aver pagato un alto prezzo in termini di vite, denari e tempo.
 La rocca, così come era stata concepita, risultò imprendibile fino all'avvento delle armi moderne. Dal 1520 (la date non è certa) il paese venne rinoniminato Castel Aragonese; nel frattempo divenne sede vescovile, sostituendo così l'ormai scomparsa Ampurias, di cui però conservò la denominazione; nel 1586 si ha l'inizio della costruzione della cattedrale.
 Nel 1767 Castelsardo, ormai sotto dominio sabaudo, assunse l'attuale denominazione per volontà di Carlo Emanuele III.
 Il paese cominciò a perdere di importanza verso la prima metà dell Ottocento, schiacciato da dei proprietari terrieri troppo autoritari e da un impoverimento della vita culturale e sociale, unica alternativa alle poche terre coltivabili, dovuta al progressivo allontanarsi dei seminaristi, dei frati, del vescovo.
 La peste di fine secolo, arrivata con notevole ritardo rispetto al resto dell'isola, completò l'opera condannando il paese al periodo più povero della propria storia, superato grazie ai molti figli emigrati e poi rientrati, ai finanziamenti delle varie amministrazioni, all'industria del turismo, sempre attenta ai luoghi ricchi di mare, fascino e storia.
 Attualmente è in corso un adeguamento delle infrastrutture atte alla ricezione di un turismo attento e colto, nonché un rilancio delle iniziative culturali tra cui non ultima la riqualificazione della biblioteca.